Parco Nazionale del Gran Paradiso

Regione: Valle d’Aosta – Piemonte

 

Nel cuore delle Alpi Occidentali, il Parco copre una superficie di 71.043 ettari in ambiente prettamente alpino. Le valli glaciali dalla tipica morfologia ospitano foreste di conifere con larici, abeti e pini. In quota, le foreste cedono il passo ai pascoli d’altitudine, ricchissimi di specie, e costellati di piccole zone umide, tra cui paludi, sorgenti e torbiere. Infine, nel Parco sono spettacolari gli ambienti rupestri e, alle quote più alte (che superano i 4.000 m sul Gran Paradiso), i ghiacciai. Questa diversità di ambienti si traduce in una straordinaria ricchezza di specie vegetali e animali. Il Parco del Gran Paradiso, così come le altre aree protette delle Alpi (e non solo), raccoglie ogni giorno la grande sfida di preservare la biodiversità e gli habitat del suo territorio nel contesto del cambiamento climatico globale i cui effetti stanno diventando sempre più evidenti soprattutto in ambito alpino.

 

Sito ufficiale

Le specie

Anemone primaverile

Foto di Franco Fenaroli – da Acta Plantarum

Foto di Daniela Longo – da Acta Plantarum

Pianta erbacea alta una decina di centimetri, con foglie divise in segmenti e un breve fusto che porta un unico fiore, pendulo prima di sbocciare. I petali sono piuttosto grandi, bianchi internamente e rosei o violetti all’esterno. L’intera pianta è coperta da lunghi peli lanosi.

Nome scientifico
Pulsatilla vernalis (L.) Mill.

Famiglia
Ranunculaceae

Ambiente
Vive nei pascoli alpini e subalpini, tra 1500 e 3000 m di quota.

Categoria di rischio d’estinzione
LC (Least Concern = A minor rischio) a livello globale ed europeo.

Lo sai che
Il nome del genere Pulsatilla deriva dal latino “pulso”, scuotere, muovere, per la coda piumosa del piccolo frutto che si muove al più leggero alito di vento, favorendo la dispersione dei semi.

Campanula incisa

Foto di Daniela Longo – da Acta Plantarum

Foto di Daniela Longo – da Acta Plantarum

Questa esile pianta si sviluppa da rizomi striscianti, da cui crescono rami di circa una decina di centimetri, che spesso portano un singolo fiore. La corolla, viola e a forma di campana, presenta profonde incisioni sui lati, da cui deriva il nome comune della specie e quello scientifico (dal latino “excidere” ovvero tagliare, recidere).

Nome scientifico
Campanula excisa Schleich. ex Murith

Famiglia
Campanulaceae

Ambiente
Vive su rupi e pietraie silicee, da 1200 a 2900 m.

Categoria di rischio d’estinzione
LC (Least Concern = A minor rischio) in Italia.

Lo sai che
Il nome del genere Campanula è legato alla somiglianza dei fiori con piccole campanelle. In particolare, Campanula excisa vive solo sulle Alpi Occidentali ed è sub-endemica italiana perché, sebbene sia presente sulle catene montuose piemontesi e valdostane, si rinviene anche oltre i confini italiani, precisamente in Svizzera sulle Alpi ricadenti nel Cantone Vallese e Cantone Ticino.