Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu

Regione: Sardegna

 

Il Parco si estende per 73.935 ettari nella Sardegna centrale, tra le regioni della  Barbagia e dell’Ogliastra. L’area protetta include il Massiccio del Gennargentu che annovera le vette più alte della Sardegna, che superano di poco i 1800 m, e arriva fino al mare, comprendendo  un ampio tratto costiero che dà sul golfo di Orosei; quest’area è stata dimora, almeno fino agli anni ’80, di una delle ultime colonie italiane della rarissima foca monaca. Gli ambienti del Parco sono assai diversificati: macchie e foreste mediterranee si accostano a pascoli d’alta quota, pareti rocciose e ambienti di grotta. Da segnalare anche la presenza di alcuni dei principali fiumi della Sardegna che, originando dal Gennargentu stesso, scavano profondi e caratteristici canyon. Molto ricca è anche la fauna, soprattutto per quanto riguarda anfibi e rettili (alcuni endemici) ma anche gli uccelli nidificanti, come alcuni rari rapaci quali l’aquila reale e il falco della regina.

 

Sito ufficiale

Le specie

Peonia di Moris

Foto di Gallieno Corona – da Acta Plantarum

Foto di Maria Grazia Lobba – da Acta Plantarum

Appariscente cespuglio, alto fino a 60 cm, con foglie coriacee e lucide nella pagina superiore. I fiori sono grandi, con un diametro anche maggiore di 10 cm, con petali rosa malva o striati di bianco; i petali cadono rapidamente, esponendo i frutti coperti da una densa pelosità fioccosa.

Nome scientifico
Paeonia morisii Cesca, Bernardo & N.G. Passal.

Famiglia
Paeoniaceae

Ambiente
Vive in ambienti boschivi aperti, per lo più ai margini e nelle radure, ma si può trovare anche in pascoli in via di incespugliamento in genere al di sopra dei 400 m s.l.m.

Categoria di rischio d’estinzione
LC (Least Concern = Minor rischio) in Italia.

Lo sai che
Paeonia morisii è un endemismo sardo-corso (vive esclusivamente in Sardegna e Corsica, mentre le segnalazioni per la Sicilia sono dubbie) ed è una specie descritta in tempi recenti, nel 2001, proprio su esemplari raccolti sul Gennargentu. La specie è dedicata al botanico piemontese Giuseppe Giacinto Moris: trasferitosi in Sardegna nel 1822, Moris cominciò l’esplorazione della flora sarda all’epoca ancora quasi sconosciuta e fornì un contributo fondamentale per la sua conoscenza, pubblicando la prima vera rassegna (sebbene incompiuta) della flora della Sardegna (Flora sardoa seu historia plantarum in Sardinia et adjacentibus insulis vel sponte nascentium, vel ad utilitatem latius excultarum).

Astragalo del Gennargentu

Foto di Giuliano Campus – da Acta Plantarum

Foto di Giuliano Campus – da Acta Plantarum

Cespuglio a forma di cuscinetto (pulvino) compatto e spinoso, alto fino a 40 cm. Le foglie sono divise in 6-11 paia di foglioline e il rachide (l’asse centrale dove sono inserite le foglioline) è di colore bianco avorio con l’apice trasformato in una spina molle dritta che supera l’ultimo paio di foglioline. La pianta presenta caratteristici peli, bianchi e neri. I fiori sono bianchi, talora soffusi di viola.

Nome scientifico
Astragalus genargenteus Moris

Famiglia
Fabaceae

Ambiente
Astragalus genargenteus è specie esclusiva delle aree sommitali del massiccio del Gennargentu, dove si trova ad altitudini superiori ai 1000 m s.l.m. Vive sulle creste montuose, soleggiate e aride, ma esposte alle brezze marine.

Categoria di rischio d’estinzione
LC (Least Concern = Minor rischio) a livello globale.

Lo sai che
Astragalus genargenteus appartiene a un gruppo di specie molto antiche, dette “tragacantoidi”: la loro caratteristica è di crescere con portamento a cuscino e avere l’asse centrale delle foglie indurito e terminante in una spina. Sono diffuse nel Medio Oriente e nelle aree montuose aride del Mediterraneo.