Parco Nazionale del Gargano

Regione: Puglia

 

Nel cuore dello “sperone” d’Italia, questo parco di 121.118 ettari possiede un cuore costituito dalla famosa Foresta Umbra, uno degli aspetti forestali meglio conservati del Sud Italia, contornato a nord da bellissime coste, che da basse e sabbiose che si trasformano in falesie calcaree verso sud. Una serie di lagune costiere, ambienti sempre più rari e minacciati in Italia, contribuisce ad aumentare l’eccezionale diversità ambientale di questo parco, i cui tipici paesaggi da cartolina sono diventati famosi in tutto il mondo. Non si possono infine dimenticare le vicine Isole Tremiti, arcipelago di eccezionale valore per la biodiversità, Riserva Naturale dal 1989.

 

Sito ufficiale

Le specie

Campanula del Gargano

Foto di Brunello Pierini – da Acta Plantarum

Foto di Brunello Pierini – da Acta Plantarum

Questa piccola campanula presenta foglie rotondeggianti e rami allungati e penduli, ricchi di fiori con una corolla azzurro-viola chiaro ben più aperta rispetto a molte altre campanule.

Nome scientifico
Campanula garganica Ten. subsp. garganica

Famiglia
Campanulaceae

Ambiente
Endemica del Gargano (ovvero in tutto il mondo questa specie vive solo sul Gargano), vive su rupi calcaree, ma, secondariamente, può colonizzare anche vecchi muri, come accade ad esempio per le piante che si trovano sulle mura dell’abbazia benedettina della SS. Trinità sul Monte Sacro (FG), nel Gargano orientale.

Categoria di rischio d’estinzione
VU (Vulnerable = Vulnerabile) a livello globale.

Lo sai che
Nell’area del Gargano, Campanula garganica subsp. garganica impreziosisce l’habitat delle “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica” (habitat 8210), habitat d’importanza comunitaria (Allegato I Direttiva “Habitat” 92/43/CEE): in questo ambiente rupestre spesso inaccessibile, trovano sovente rifugio specie  rupicole endemiche, rare e minacciate adattate a vivere su substrati selettivi come quelli calcarei.

Assenzio arbustivo

Foto di Franco Giordana – da Acta Plantarum

Foto di Franco Giordana – da Acta Plantarum

Questo arbusto, dalle foglie divise in lacinie sottili, può raggiungere il metro e mezzo di altezza. L’intera pianta è bianco-grigiastra perché ricoperta da un feltro di peli chiari, ed è fortemente aromatica. I fiori, molto piccoli, sono raccolti in capolini sferici di colore giallo.

Nome scientifico
Artemisia arborescens (Vaill.) L.

Famiglia
Asteraceae

Ambiente
Rupi, soprattutto calcaree, preferibilmente vicino al mare. Nel Parco del Gargano si trova in ambienti salsi, spesso con un’alta concentrazione di azoto.

Categoria di rischio d’estinzione
Non valutata.

Lo sai che
Molto spesso le specie del genere Artemisia hanno trovato e trovano impiego in medicina, liquoreria, nell’industria profumiera ed alimentare per i loro principi attivi e olii essenziali. Oltre all’artemisia arbustiva, ne sono esempio alcuni suoi “parenti stretti” come l’assenzio vero, il genepì e il dragoncello. Gli usi etnobotanici di A. arborescens hanno origini antiche e sono molteplici, dai rimedi medicali all’utilizzo in cucina per insaporire le pietanze, sebbene alcuni principi attivi possano avere effetti negativi e indesiderati e quindi ne sia sconsigliato l’utilizzo senza l’aiuto di soggetti esperti.