Parco Nazionale del Pollino

Regione: Calabria – Basilicata

 

Nei suoi 171.132 ettari, il Parco del Pollino racchiude alcune delle più alte cime dell’Appennino meridionale, alte fino a 2200 m, dalle quali nascono numerosi fiumi, spesso incassati in caratteristiche gole profonde. La vegetazione sfuma dagli ambienti mediterranei a quelli altomontani, e la grande diversità di ambienti assicura la presenza di numerose specie animali, compresi vari rapaci diurni e notturni, o mammiferi particolari come la rarissima lontra e l’elusivo driomio, un roditore parente del ghiro. La flora è molto varia e ospita specie endemiche e rare dell’Appennino meridionale. Il Parco Nazionale del Pollino è anche un’area importante dal punto di vista geologico (Unesco Global Geopark) ed è una delle aree protette d’Italia più significative per lo studio e la conoscenza della storia della Terra.

 

Sito ufficiale

Le specie

Pino loricato

Foto di Attilio Marzorati – da Acta Plantarum

Foto di Ennio Cassanego – da Acta Plantarum

Questo albero sempreverde, con foglie aghiformi riunite a coppie, può raggiungere i 15 m di altezza ed è la pianta simbolo del Parco del Pollino. La corteccia di color grigio chiaro ha un caratteristico aspetto squamato. I rami giovani paiono coperti da squame grigie e con la crescita presentano delle caratteristiche cicatrici rombico-arrotondate.

Nome scientifico
Pinus heldreichii Christ subsp. leucodermis (Antoine) E. Murray

Famiglia
Pinaceae

Ambiente
Vive sui pendii montani rupestri calcarei e si spinge fino al limite altitudinale degli alberi. Talvolta il pino loricato pare emergere direttamente dalla nuda roccia e assume un portamento inconfondibile, con forme contorte e scenografiche plasmate dal vento e dai fattori atmosferici dei luoghi esposti in cui vive.

Categoria di rischio d’estinzione
NT (Near Threatened = quasi a rischio) in Italia. La specie (Pinus heldreichii) è LC (Least Concern = a minor rischio) a livello globale.

Lo sai che
Questa sottospecie è presente in Italia solo nel parco nazionale del Pollino, in un nucleo ben distante dall’areale principale della specie (Pinus heldreichii) che si trova nella penisola balcanica. Il nome scientifico, che significa letteralmente “bianca pelle”, si riferisce al tipico colore grigio chiaro, biancastro della corteccia. Ed è un vetusto pino loricato del Parco del Pollino l’albero più antico d’Europa: ribattezzato Italus, questo antichissimo albero ha un’età di 1.230 anni, datazione alla quale si è potuti risalire grazie all’applicazione di tecniche all’avanguardia.

Peonia pellegrina

Foto di Franco Caldararo – da Acta Plantarum

Foto di Franco Caldararo – da Acta Plantarum

Cespuglio rigoglioso, che può raggiungere gli 80 cm di altezza. Presenta un corto rizoma, da cui partono organi di riserva sotterranei allungati. Le foglie, di grandi dimensioni, sono divise in oltre 15 segmenti, glabre o poco pelose. I fiori, anch’essi molto grandi, sono conformati a coppa e hanno i petali color rosso rubino.

Nome scientifico
Paeonia peregrina Mill

Famiglia
Paeoniaceae

Ambiente
Vive nei cespuglieti e nei boschi sub-mediterranei, spesso nelle radure, tra 900 e 1200 m.

Categoria di rischio d’estinzione
EN (Endangered = Minacciata) in Italia, LC (Least Concern = A minor rischio) a livello globale.

Lo sai che
Le popolazioni italiane di Paeonia peregrina (la specie è presente in Calabria, Basilicata e Puglia) sono le più occidentali della specie, la cui area di distribuzione va dall’Italia alla penisola balcanica, fino alla Bulgaria e alla Turchia. I bellissimi fiori di questa specie hanno ispirato i floricoltori, che ne hanno selezionato varie cultivar usate come piante ornamentali da giardino. Tuttavia, la raccolta indiscriminata può rappresentare un grave fattore di minaccia per questa appariscente specie. L’epiteto “peregrina” indica specie errabonde, che compaiono “qua e là” senza una localizzazione precisa.