Parco Nazionale dell’Asinara

Regione: Sardegna

 

Il Parco Nazionale dell’Asinara è stato istituito al fine di proteggere specie e ambienti dell’Isola dell’Asinara, all’estremità nord-occidentale della Sardegna. Con i suoi 5.170 ettari, si tratta di uno dei parchi nazionali più piccoli d’Italia, ma non per questo meno ricco di biodiversità. L’isola è costituita da quattro piccoli rilievi montuosi (quota massima di poco superiore ai 400 m), collegati da istmi, con coste basse sul lato orientale e alte e inaccessibili su quello occidentale. Qui si trovano alcune delle rocce più antiche della Sardegna, e il paesaggio è dominato dalla vegetazione costiera e da varie tipologie di macchia mediterranea, mentre la storica azione dell’uomo ha ridotto l’area boscata a pochi ettari nell’area di Elighe Mannu, dove è presente un’importante lecceta. La fauna selvatica è molto ricca soprattutto di uccelli, rettili e invertebrati, ma tra i mammiferi non si può non citare il tipico asino bianco, simbolo dell’isola.

 

Sito ufficiale

Le specie

Fiordaliso spinoso

Foto di Giuliano Campus – da Acta Plantarum

Foto di Giuliano Campus – da Acta Plantarum

Cespuglio di 10 – 30 cm, spinosissimo a causa dei rami, fortemente intricati, legnosi e rigidi, e per le foglie trasformate in spine. Foglie e giovani rami sono coperti da una fine peluria bianca, che dona un colore grigio chiaro all’intera pianta. I fiori sono di colore roseo chiaro, riuniti in piccoli capolini ben difesi dalle spine.

Nome scientifico
Centaurea horrida Badarò

Famiglia
Asteraceae

Ambiente
Pendii aridi, scogliere arretrate, ambienti esposti al vento marino, fino a 100 m di quota.

Categoria di rischio d’estinzione
EN (Endangered = minacciata) a livello globale.

Lo sai che
Centaurea horrida è una pianta endemica della Sardegna settentrionale e specie protetta a livello comunitario in quanto ritenuta prioritaria e meritevole dell’istituzione di zone speciali di conservazione oltre che di una protezione rigorosa (Direttiva “Habitat” 92/43/CEE). L’epiteto scientifico “horrida” nulla ha a che vedere con l’aspetto della specie, ma è spesso associato in botanica alle piante particolarmente spinose; fra l’altro, questo particolare portamento è unico tra i membri della famiglia delle Asteracee della nostra flora, ed è considerato un carattere di forte antichità di questa specie. La specie è minacciata dalla perdita di habitat idonei alla sua sopravvivenza e dal pascolo intensivo da parte di ungulati domestici e selvatici introdotti sull’Isola dell’Asinara.

Evax di Gallura

Foto di Marco Iocchi – da Acta Plantarum

Foto di Marco Iocchi – da Acta Plantarum

Minuscola erba annuale, alta solitamente meno di 2 cm, talvolta solo mezzo centimetro. Le foglie, a forma di spatola, sono tutte riunite a livello del terreno e coperte di una lanosità grigiastra. I minuscoli fiori poco appariscenti sono raccolti al centro della rosetta di foglie.

Nome scientifico
Filago tyrrhenica Chrtek & Holub

Famiglia
Asteraceae

Ambiente
Vive nelle garighe e nei pascoli aridi del litorale, su silice.

Categoria di rischio d’estinzione
LC (Least Concern = A minor Rischio) in Italia.

Lo sai che
Filago tyrrhenica è un endemita sardo-corso, presente sia nella Sardegna settentrionale sia in Corsica (Ajaccio, Portovecchio) e isole minori contermini. Il nome del genere Filago fa riferimento al tomento composto di peli simili a fili sottilissimi che ricopre le piante di questo genere. Questo morbido tomento è valso a F. tyrrhenica anche il nome comune di “bambagia tirrenica”. La copertura di peli aiuta le piante a resistere negli ambienti aridi: i peli creano infatti una sorta di “camera d’aria” che rallenta la traspirazione dell’acqua, inoltre, il colore chiaro riflette la luce solare, riducendo il surriscaldamento. Viene indicata anche come evax di Gallura in base al passato nome della specie (Evax rotundata).